La nuova legge contro la caccia alla volpe in Scozia non convince quasi nessuno
Il parlamento scozzese ha approvato una legge che limita la possibilità di utilizzare mute di cani per cacciare la selvaggina (in particolare le volpi).
Articolo – L’Hunting with Dogs Bill vuole chiudere una falla giuridica che era stata lasciata aperta dalla precedente legge scozzese sulla caccia, il Protection of Wild Mammals Act del 2002.
Con la nuova legge diventa illegale impiegare più di due esemplari canini nella caccia alla selvaggina, salvo eccezioni che richiederanno una licenza.
Viene inoltre proibito il cosiddetto trail hunting. Questa pratica prevede la dispersione da parte dei cacciatori delle urine di animali come appunto le volpi in zone da loro popolate e la successiva “caccia” dei cani, che seguono il loro fiuto. Il trail hunting teoricamente non prevede la caccia vera e propria, ma siccome le aree in cui viene praticato sono le stesse abitate dalla selvaggina, i cani spesso fiutano gli odori di animali in carne ed ossa che possono finire nel mirino dei cacciatori.
Era e rimane illegale far uccidere le volpi dai cani, che al massimo possono stanarle (poi devono essere i cacciatori a ucciderle, sparando).
La nuova legge non sta trovando una grande accoglienza.
Da una parte le associazioni animaliste hanno il timore che il meccanismo delle licenze, pensato per tutelare gli allevatori che devono proteggere il bestiame e gli uccelli che nidificano a terra, lasci essenzialmente invariata la situazione.
Dall’altra parte i gestori del territorio, gli stessi allevatori e i gruppi di conservazionisti sottolineano che per cacciare le volpi non sono sufficienti due cani.
Tra le voci a favore c’è l’organizzazione animalista OneKind, che festeggia la “giornata monumentale” in cui è stata approvata la legge, pur lamentando le eccezioni previste.