Un’anomalia della natura: la beccaccia brevirostre
Articolo – Conosci la beccaccia brevirostre? Dal latino brevis,: breve. Etimologicamente: chi ha il becco corto. Il mese scorso, gli agenti della federazione dipartimentale dei cacciatori di Ille-et-Vilaine (FDC 35), hanno catturato un giovane esemplare il cui becco misurava appena 33 mm. Il becco della beccaccia è senza dubbio l’organo più caratteristico e anche più straordinario. Si articola infatti alla sua estremità, per circa un terzo della sua lunghezza. La mandibola superiore può sollevarsi per formare un’efficace tenaglia quando afferra la preda. La beccaccia può così estrarre senza difficoltà i lombrichi spingendo il becco nel terreno. La dimensione media del becco di una beccaccia è di circa 70 mm; un becco anormalmente corto è una delle anomalie più sorprendenti nella beccaccia. Possono essere considerate brevirostre tutte le beccacce il cui becco è inferiore a 50 mm.
I casi più estremi sono quelli di due uccelli, uno ucciso in Belgio e l’altro nel Finistère, i cui becchi misuravano rispettivamente 28 e 26 mm. Le beccacce Brevirostridi sembrano di costituzione normale. In tutti i casi, gli uccelli appaiono in buone condizioni fisiche, il che dimostra che questa particolarità non impedisce agli uccelli di nutrirsi normalmente. La conoscenza della beccaccia dal becco corto risale agli anni ’30: un uccello raccolto nel Finistère nel 1933 aveva un becco di 38 mm. Nel 1979, sono stati registrati 78 casi in Europa occidentale. Nel 1984/85 sono stati segnalati altri 40 casi in questa stessa regione d’Europa. Questa anomalia riguarda tutte le fasce di età, ma le beccacce del primo anno sono in forte maggioranza. Maschi e femmine si incontrano tra i brevirostri, ma con vantaggio per i maschi.
Inoltre, diversi autori o osservatori riportano raggruppamenti di beccacce:
• 5 uccise dallo stesso cacciatore, inverno 1981/82 in Cornovaglia.
• 20 uccisi nell’inverno 85/86 in Scozia sullo stesso territorio di caccia.
• 7 uccisi il 20/11/1978 nel Calvados.
Ciò fa pensare a migranti appartenenti alla stessa regione di origine ma ad oggi nulla è certo. La causa di questa anomalia? Due ipotesi avanzate: una mutazione genetica o l’impatto dell’intossicazione, dovuta ad esempio a pesticidi o metalli pesanti. Per il momento il mistero rimane intatto, ma la fasciatura delle mordorées per studiare la specie potrebbe un giorno permettere di chiarire le cause di questa anomalia naturale.