Pesca all’inglese: tecnica, prede, attrezzatura 

Immagine-2022-11-16-065515 Pesca all’inglese: tecnica, prede, attrezzatura 

Articolo – La pesca sportiva si può praticare secondo diverse tecniche e modalità, da scegliere in base alla tipologia di attrezzatura, di preda e dal luogo nel quale si desidera pescare. Tra le tecniche più apprezzate a partire dagli anni Ottanta, troviamo senza dubbio la pesca all’inglese, che ovviamente prevede attrezzature specifiche e caratteristiche proprie. Ecco tutto ciò che occorre sapere per un’ottima battuta di pesca all’inglese.

Come pescare all’inglese

La pesca all’inglese è una tecnica di pesca, per darne una descrizione a grandi linee, consiste nel lanciare un galleggiante, chiamato nello specifico waggler, a una distanza variabile che può andare fino agli 80 metri. Poi si effettua un veloce recupero del galleggiante stesso a circa 2-3 metri sotto l’acqua. Con questa tecnica è dunque possibile pescare a grandi distanze grazie alla leggerezza della lenza. In altre parole, tra le caratteristiche principali di questa tecnica troviamo lanci lunghi, l’utilizzo di filo affondatore, l’utilizzo di piombatura dei galleggianti e diversi spot.

Tipi di pesca all’inglese

Ovviamente esistono poi diverse tipologie di pesca all’inglese che tendono a differenziarsi in particolar modo in base al luogo nel quale viene praticata: in mare, dagli scogli, in fiume, in lago, dalla spiaggia, o dal porto. A seconda dunque dello spot scelto per pescare. Vediamoli nello specifico.

Pesca all’inglese in mare

La pesca all’inglese in mare è tra le più diffuse, e viene praticata generalmente nelle giornate di scaduta; ovvero dopo una mareggiata nel momento in cui il mare inizia dunque a calmarsi e i pesci si avvicinano alla ricerca di prede che il moto ondoso ha portato allo scoperto. Rispetto ad altre tipologie di spot, in mare è fondamentale una buona valutazione di quest’ultimo prima della battuta di pesca, valutando dunque il modo ondoso del mare e l’intensità della corrente.

Detto questo, il mare è consigliato come primo spot dal quale partire per fare pratica proprio con questa specifica tecnica, per comprendere al meglio come agire sia in caso di acque ferme che con acque particolarmente mosse. Per questa pesca in mare è poi fondamentale valutare distanza e profondità, per scegliere di conseguenza i giusti galleggianti. È possibile infatti pescare a una distanza medio-bassa utilizzando straight wagglers, oppure a lunga distanza con bodied wagglers. Così come è possibile pescare in acque basse o medie con straight wagglers e montatura fissa; oppure in acque profonde con bodied wagglers e montatura scorrevole.

Da ciò deriva poi la possibilità di creare diverse combinazioni a seconda delle esigenze. Nella pesca all’inglese in mare è fondamentale poi valutare anche le condizioni di vento: in caso di vento importante si consiglia infatti l’utilizzo di galleggianti più lunghi per sommergere meglio la lenza. Inoltre, sempre in presenza di vento, è importante tenere la canna da pesca inclinata in basso, con la punta che rimane appena immersa o che sfiora l’acqua. Tutto questo ovviamente può poi avvenire dalla spiaggia, dalla scogliera, dal porto o anche dalla barca.

Pesca all’inglese dalla spiaggia

Al punto precedente si collega dunque la possibilità di pescare all’inglese dalla spiaggia, ideale soprattutto per chi non possiede una propria imbarcazione e desidera pescare in mare. In questo spot valgono le caratteristiche indicate in generale per la pesca in mare, tuttavia è importante seguire anche i regolamenti indicati proprio per la pesca sulla spiaggia.

Quest’ultima infatti è vietata dalla spiaggia frequentata da bagnanti e nella striscia di mare di 200 metri dalla costa, tra le ore 8 e le 20. Questo però ad esclusione delle spiagge libere non densamente frequentate e ovviamente delle zone che vengono riservate dal Comune stesso proprio per la pratica della pesca. Fondamentale in oltre possedere la dovuta licenza richiedendo il permesso obbligatorio ma gratuito attraverso la registrazione al sito web del Ministero delle Politiche agricole.

Pesca all’inglese dalla scogliera

Un’altra alternativa che segue sempre le stesse caratteristiche generali della pesca all’inglese in mare è la pesca all’inglese dalla scogliera. Uno spot particolare che prevede prima di tutto un’attenzione ancor maggiore per la sua pericolosità, dato che la scogliera si presenta spesso poco uniforme. Ciò che poi caratterizza in particolare la pesca all’inglese dalla scogliera è la velocità di esecuzione, poiché spesso si tratta di una pesca dai ritmi frenetici.

Anche in questo caso, pescando dalla scogliera all’inglese e dunque a lunghe distanze, è molte importante portare avanti una buona pasturazione, magari con una pastura formata da sfarinati da fondo o bigattini. La pasturazione deve creare una scia in grado di direzionare i pesci proprio verso l’esca. Nel momento in cui il galleggiante utilizzato raggiunge la posizione verticale è possibile calare il pasturatore.

Pesca all’inglese in porto

L’ultima alternativa della pesca in mare all’inglese è dal porto. Si tratta di una pesca praticata in particolar modo in porti che vedono una profondità dell’acqua di 10-15 metri. In questa tipologia di spot è possibile però riscontrare maggiori problemi e intoppi dati dai fondali non sempre liberi. È infatti possibile essere intralciati da massi e corde di navi o barche. Si tratta dunque di uno spot da preferire dopo aver raggiunto una certa confidenza ed esperienza con al tecnica di pesca all’inglese in generale.

Pesca all’inglese in fiume

La pesca all’inglese può essere praticata anche in tratti di fiume con assenza di corrente, e con una profondità dell’acqua maggiore della lunghezza di una canna da pesca. Anche in fiume si tratta di una tecnica adatta alle giornate particolarmente ventose poiché permette di tenere il filo sott’acqua. Anche in questo caso si consiglia sempre di attrezzarsi per una buona pasturazione affinché i pesci vengano attirati verso l’esca. Per ciò che riguarda la tecnica, questa non differisce da quella generale indicata anche per la pesca in mare.

Pesca all’inglese in lago

Infine, è possibile praticare pesca all’inglese anche in lago, con le stesse tecniche presentante in precedenza e l’utilizzo delle attrezzature che vedremo in seguito. Anche in questo caso la tecnica si caratterizza per lanci lunghi, i canonici galleggianti piombati chiamati wagglers, e la lenza tenuta sott’acqua. Ovviamente, in questo caso, rispetto al mare le acque risultano nettamente più calme.

Trucchi utili per la pesca all’inglese

Chi ha già provato a pescare utilizzando la tecnica all’inglese sa perfettamente che vi sono anche alcuni trucchi da mettere in pratica affinché la battuta di pesca volga al meglio, oltre a un pò di fortuna che non guasta mai. Gli esperti in questa tecnica rivelano infatti che conviene sempre sperimentare ami diversi per provare a catturare anche i pesci più ostici, così come viene consigliato l’utilizzo di esche ad amo singolo come maisvermi e pane.

Allo stesso tempo, tra gli altri trucchi troviamo l’utilizzo di lenze leggere (ad esempio da 0,13 mm), una buona lubrificazione dl filo del mulinello, l’utilizzo di lenze e galleggianti più robusti durante l’estate, e l’utilizzo di esche sempre di buona qualità. Proprio in merito a quest’ultimo punto, se come esca si desidera utilizzare il pellet da pesca, un trucchetto è scegliere quello di colore chiaro e di dimensioni uniformi affinché si ammorbidisca senza spezzarsi.

Prede

Come accade per ogni tipologia di pesca, anche la pesca all’inglese perfette di insidiare prede specifiche a seconda del luogo nel quale viene praticata. In particolare, per ciò che riguarda il mare, pescando a mezz’acqua è possibile insidiare saraghi sparaglioniguglie, castagnole, boghe. Ma è possibile individuare come prede anche pesci di taglie maggiori situati sul fondo come spigoleorateocchiate e cefali. Nelle acque dolci, invece, questa tecnica è particolarmente indicata per la cattura dei cavedani.

Attrezzatura ideale

Veniamo ora agli elementi fondamentali per una buona battuta di pesca all’inglese. Come ogni altra tecnica, infatti, anche questa prevede attrezzature specifiche. Vediamo quali nello specifico.

Canne da pesca all’inglese

Il primo elemento indispensabile per praticare la pesca all’inglese è la canna da pesca all’inglese, che in questo specifico caso è maneggevole e leggera, divisa in tre parti con un elevato numero di anelli. In genere questa tipologia di canna da pesca prevede un manico in sughero, e la sua lunghezza può variare dai 3,90 m fino ai 4,50 m. In merito ai materiali di cui si compone, una canna da pesca all’inglese può essere in fibra di carboniofibra di vetrobambù e alluminio.

Mulinelli

Un altro componente fondamentale di questa tecnica è il mulinello. Quest’ultimo deve essere fluido e veloce, dato che come già accennato in precedenza si tratta di una tecnica in cui risulta molto importante la velocità. I mulinelli per la pesca all’inglese, di taglia compresa tra 2500 e 3000, sono generalmente dotati di frizione anteriore e posteriore. Inoltre presentano una velocità di recupero molto rapida pari a i 6.2:1.

Galleggiante

Ovviamente non possono mancare i galleggianti, che nello specifico della tecnica di pesca all’inglese si chiamano wagglers. Questi ultimi a loro volta si dividono in bodied wagglers, che si presentano lunghi e con bombatura; e straight wagglers, adatti ad acque calme e distanze ridotte. Questi galleggianti sono generalmente in plastica e possono avere diverse forme: tra le più diffuse troviamo la forma a cannuccia o a penna di pavone.

Lenze

Per ciò che riguarda la lenza, la pesca all’inglese prevede l’utilizzo di una lenza con spessore tra 0,13 mm e 0,17 mm. In ogni caso si consigliano lenze leggere e al limite leggermente più robuste per la pesca praticata nei mesi estivi. Si consiglia inoltre l’utilizzo di monofilo ad affondamento rapido in nylon.

Montature

Finiamo dunque con le montature, che senza alcun dubbio devono prevedere ami di spessore e lunghezza proporzionale alla taglia del pesce che si desidera insidiare e che devono dunque essere valutati e scelti in base a questo. Ovviamente si consigliano, in generali, ami resistenti e con un buon innesco dell’esca. Inoltre, in caso di montatura fissa, si consiglia di fermare i bodied con i pallini di piombo.

Avendo parlato di ami è fondamentale sapere anche quali esche attaccare a questi ultimi per attirare i pesci. Nel caso della pesca all’inglese le esche più utilizzate sono senza dubbio i bigattini, ma risultano particolarmente validi anche i coreani e i gamberi a pezzi. Durante la stagione calda si consiglia anche l’utilizzo del mais.

Conclusioni

In conclusione è possibile affermare che la tecnica di pesca all’inglese richieda senza dubbio una certa esperienza e un pizzico di malizia, nonostante possa essere praticata da tutti iniziando magari da spot più semplici da gestire. Come per ogni tecnica vi sono delle attrezzature specifiche di cui dotarsi per una buona battuta di pesca, ed è possibile scegliere tra diversi spot a seconda dei mezzi a propria disposizione e della tipologia di pesce che si desidera insidiare. Inoltre, seguendo alcuni trucchetti rivelati dai pescatori più esperti, è possibile aumentare le possibilità di cattura.

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