Anfore-nursery per ripopolare di polpi e seppie il mare della Sardegna

Il progetto sperimentale presentato a Cagliari sarà portato avanti nel Golfo degli Angeli, a Sant’Antioco e a Orosei: accordo con i pescatori

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Progetto per la ripopolazione dei polpi (Foto Andrea Piras)

Un patto tra pescatori e ricercatori per tutelare la popolazione di polpi e seppie ma anche e soprattutto salvaguardare un settore, quello della piccola pesca costiera artigianale, che ha come specie bersaglio proprio i due molluschi di grande valore alimentare e commerciale.

Il progetto “Strategie innovative per il ripopolamento e la conservazione dell’habitat marino”, nato da un’iniziativa congiunta di Agci Sardegna, Dipartimento universitario di Scienze della vita e dell’Ambiente e dal Flag, è stato presentato questa mattina nell’ex Manifattura tabacchi di Cagliari e sarà messo a punto nel Golfo degli Angeli, in quello di Orosei e a Sant’Antioco-Calasetta.

Se l’obiettivo è salvaguardare la risorsa, dall’altra ricercatori, associazioni di categoria e pescatori hanno sottoscritto un’intesa per mettere a frutto nuove strategie per il ripopolamento e la conservazione.

“Di solito gli interventi di sostegno si mettono in campo quando queste sono in emergenza e, spesso, si agisce in ritardo. Noi abbiamo voluto realizzare un progetto diverso per prevenire le difficoltà sullo stato della risorsa polpo e seppia ed avere contezza scientifica della reale consistenza delle due specie fortemente commerciali”, spiega Giovanni Loi, responsabile del settore pesca dell’Agci.

Per questo sono state individuate quattro macro aree dove realizzare nuove nursery per i polpi e le seppie, che affianchino quelle naturali scelte dai cefalopodi per deporre le uova e riprodursi. Sul fondale si caleranno anfore di terracotta e anche attrezzature molto simili ai bertovelli utilizzati nelle lagune.

“In particolare le seppie – puntualizza la biologa e docente universitaria Danila Cuccu – prediligono per deporre tra gennaio e febbraio le loro uova, caratteristiche per la colorazione bruno-nera, su grigliati. Lo fanno spesso anche nelle nasse che i pescatori utilizzano per i polpi. Ebbene, ai pescatori chiediamo che possano conferire le uova quando recuperano gli attrezzi da pesca per avviare il progetto di tutela”.

Andrea Piras

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